I Giardini Botanici Hanbury costituiscono uno dei principali giardini botanici di acclimatazione dell’area mediterranea.
In quanto giardino botanico, a differenza di giardini con finalità prevalentemente ricreative in cui si privilegiano gli aspetti estetici, le piante sono coltivate nel rispetto della naturalità dei cicli vitali e riproduttivi delle piante. Così per permettere il completamento del ciclo riproduttivo vengono conservate parti secche o sfiorite delle piante. Le palme e le yucche, ad esempio, sono mantenute con il loro aspetto naturale: non vengono tagliate le foglie morte che rimangono ad avvolgere i fusti, proteggendoli dalle intemperie; l’assenza di potature conferisce a queste piante un’eleganza spesso dimenticata nei giardini della riviera.
Acclimatazione significa che le piante esotiche vengono introdotte per essere gradualmente adattate a vivere nelle nostre condizioni ambientali.
Il clima mediterraneo presenta un periodo di aridità estivo più o meno prolungato secondo gli anni; in genere dalla metà di giugno sino alle prime piogge del mese di settembre.
In questo periodo le piante del nostro ambiente, per difendersi da un eccesso di traspirazione, manifestano un periodo di riposo: non solo l’attività vegetativa si interrompe ma si verifica anche l’avvizzimento e la perdita di una parte del sistema fogliare.
Annaffiare oltre i limiti di sopravvivenza queste piante significherebbe mantenerle artificialmente in attività, attività biologicamente in contrasto con le elevate temperature stagionali. Ciò rappresenterebbe, inoltre, un uso irragionevole delle preziose risorse idriche.
La stagione estiva, inoltre, è periodo di maturazione dei frutti. I frutti devono rimanere sulle piante sino a completa maturazione per permettere la raccolta dei semi sia per il giardino sia per l’invio ad orti, giardini ed istituti botanici in tutto il mondo.
Non deve pertanto stupire che porzioni di terreno non vengano sfalciate, né che frutti (ad esempio di Aloe o di Agapanthus) restino a maturare.
Thomas Hanbury scriveva che, nel corso della stagione estiva, sarebbe stato opportuno chiudere i Giardini alla visita per riaprirli dopo le prime piogge di settembre. Ma questo non avvenne mai. Infatti alcune piante dei climi aridi offrono la migliore immagine di sé proprio durante l’estate e molte persone non hanno occasione di visitare questo angolo della Riviera in altre stagioni.