Convegno - Storia, storie e rappresentazioni dei giardini del Mediterraneo

Dove e quando

2018-05-10 | Giardini Botanici Hanbury

Convegno Internazionale interdisciplinare - "Côté jardin : Storia, storie e rappresentazioni dei giardini del Mediterraneo"

 Giovedì 10 maggio e giovedì 14 giugno 2018

Giardini Botanici Hanbury  Sala dei Camini  ore 9.30 -18.30

Il Convegno è gratuito ed aperto al pubblico fino ad esaurimento dei posti disponibili

 

L’Università de Nizza Sophia Antipolis, membro de l’UCA, et l’Università degli Studi di Genova hanno il piacere di annunciare l’organizzazione di un primo convegno internazionale pluridisciplinare dedicato alla storia e alle rappresentazioni, in letteratura, filosofia e nelle arti, dei giardini del Mediterraneo.

Il convegno si svolgerà in due appuntamenti, il 10 maggio e il 14 giugno, dalle 9.30 alle 18.30, ai Giardini botanici Hanbury, a La Mortola, frazione di Ventimiglia (http://www.giardinihanbury.com).

Il convegno intende analizzare, avvalendosi degli strumenti della storia, la storia delle idee, la letteratura, la filosofia, le arti visive, la realtà e il mito del giardino nell’ambito dello spazio culturale definito dal mare « tra le terre » che è il Mediterraneo.

Nelle lingue romanze, ma anche nelle lingue germanique e slave, l’etimologia di “giardino” rimanda all’idea di uno spazio naturale circondato da recinzione, delimitato da una barriera, e plasmato dall’azione umana. Differentemente, in greco antico la parola indicante il « giardino », kēpos, descrive una terra destinata genericamente alla coltivazione (dalla stessa radice del verbo skàpto “arare”). Questa stessa voce sopravvive in greco moderno accanto alla più recente perivòli, nel senso di “luogo delimitato”. Peraltro, in una passaggio delle Vite, 2, 116 di Diogene Laerzio, kēpos è metafora del sesso femminile. Non è probabilmente un caso che Eros veda la luce nel “giardino di Zeus” (Platone, Simposio, 203b).

Nella traduzione biblica dei Settanta, « il giardino dei Beati », l’ebraico gan ēden (Genesi 2, 8 et 15), non è il pagano – ed epicureo – kēpos un paràdeisos. Imprestito iraniano, da *pardēz, composto da pairi, « intorno » e daeza, « muro » – in cui si ritrova l’idea del luogo chiuso, letteralmente « recinzione » – paràdeisos è utilizzato da Senofonte, in diversi luoghi delle sue opere, per descrivere i parchi chiusi, ricchi di animali selvaggi, dove i nobili persiani si dilettavano cacciando. Nella forma pardes la voce passa all’ebraico biblico con il senso generico di « orto ».

Nel Cantico dei Cantici 4 :13, « giardino chiuso » è la Sulamita nella descrizione del suo amante. Da questo passo della Bibbia, attraverso la Vulgata latina, deriva il tema poetico, mistico e iconografico legato alla Vergine, dell’hortus conclusus e l’idea del giardino nell’Europa feudale, influenzata dall’espansione dei monasteri con i loro chiostri fioriti.

Il giardino pare dunque l’espressione di una relazione tra soggetto umano e natura in cui il soggetto si riflette e riconosce nel suo oggetto ; in cui quest’ultimo diventa materia di una creazione artificiale, rivelando l’essenza ibrida del giardino e la sua vocazione a farsi figura, nel senso auerbachiano del termine, della natura stessa. Entro questa creazione, la logica estetica prevale, contro l’utile e il guadagno : protetta e protettrice, ospitale e fonte di piacere, la natura non ha altro scopo che quello di suscitare mondi possibili e aprire orizzonti di contemplazione.

Basandoci su queste riflessioni preliminari e in una prospettiva pluri e interdisciplinare, la prima parte del convegno sarà dedicata in particolare ai « Giardini d’Italia, d’Oriente e d’Occidente », con lo scopo di illuminarne la storia e di confrontare narrazioni e immagini capaci di definire lo spazio del giardino seguendo le coordinate geografiche e le variabile culturali che caratterizzano il mare Mediterrraneo, dal Cinquento ai nostri giorni.

La seconda parte si concentrerà sul tema “Inganni e giardini” che mira ad approfondire, a partire dell’archetipo biblico del giardino di Eden ad oggi, i valori del giardino visto come luogo paradigmatico del piacere, spirituale e/o sensuale, ma anche dell’errore e della colpa.

Comitato scientifico :

Alberto Beniscelli (Università degli Studi di Genova),  Pierre-Yves Beaurepaire (Université de Nice Sophia Antipolis),  Lauro Giovanni Magnani (Università degli Studi di Genova),  Véronique Mérieux (Université de Nice Sophia Antipolis),  Jean-Paul Pellegrinetti (Université de Nice Sophia Antipolis),  Antonello Perli (Université de Nice Sophia Antipolis),  Laura Stagno (Università degli Studi di Genova),  Stefano Verdino (Università degli Studi di Genova),

Comitato organizzativo : Alberto Beniscelli, Francesca Irene Sensini, Stefano Verdino con la collaborazione di Matteo Grassano e Federica Lorenzi.

Responsabile : Francesca Irene Sensini

Bibliografia generale di riferimento :

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GIULIO IACOLI, La percezione narrativa dello spazio. Teorie e rappresentazioni contemporanee, Roma, Carocci, 2008.

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Contatti

Francesca Irene Sensini

francesca.sensini@gmail.com

Ultimo aggiornamento 20 Marzo 2018