La collezione di agrumi dei Giardini Botanici Hanbury
Nel corso della stagione invernale è possibile vedere i meravigliosi frutti della collezione di agrumi dei Giardini Botanici Hanbury , che si trova nella parte inferiore dei Giardini, in riva al mare.
Il limone - Citrus limon (L.) Burm.f. Origine: Himalaya, era già coltivato in Italia nel 1° sec. d.C. (come testimonia un affresco di Pompei); nel 1493 è stato introdotto ad Haiti da Cristoforo Colombo.
I caratteri generali della specie sono: fiori e giovani germogli violacei; picciolo chiaramente articolato con la lamina fogliare; frutto ellissoidale più o meno allungato, con mammellone conico, polpa acida non amara.
Caratteristica peculiare del limone è la rifiorenza e il fatto che sulla pianta si trovano in ogni stagione sia i fiori sia i frutti.
L’origine geografica della maggior parte delle specie del genere Citrus è individuabile in tre diverse regioni del SE Asiatico, comprese tra il 10° e il 25° parallelo N, dove numerose specie crescono allo stato spontaneo. Da questi centri di origine primari iniziò la diffusione negli altri continenti.
La coltivazione degli agrumi ha origini antichissime: le più antiche citazioni della letteratura cinese e indiana consentono di datarne gli inizi intorno al 2400 a.C. In Persia le testimonianze della presenza di Citrus risalgono al 6° secolo a.C.
La diffusione nel Mediterraneo sarebbe avvenuta in seguito; da qui sono stati diffusi verso le coste orientali dell’Africa nel 10° sec. dai navigatori arabi; ad Haiti, nelle Isole Caraibiche e in America centrale dopo il 1492 e in Brasile intorno al 1530 dai Portoghesi; in Sud Africa sono stati introdotti intorno al 1650 dagli Olandesi e dagli Inglesi; in Australia vennero introdotti nel 1788 dal Brasile.
Il limone e l’arancio amaro vennero portati in Italia dai Crociati dalla Palestina, ove era stato introdotto dagli Arabi; in realtà gli Arabi avevano introdotto in Sicilia limoni e aranci amari già nel 10° secolo. In Sardegna è documentata la presenza di agrumi nel 5° secolo. L’arancio dolce venne diffuso nel 15° sec. da Genovesi e Portoghesi; il mandarino è comparso in Italia solo all’inizio del 19° secolo.
Nella seconda metà del 19° sec. si è avuto un grande sviluppo e diffusione della coltivazione. Per le specie di interesse colturale nel tempo sono state create numerosissime varietà e ibridi, tolleranti condizioni climatiche differenti, con periodi di maturazione e caratteri dei frutti diversi.
La coltivazione degli agrumi nella Riviera Ligure ha origini molto antiche: nel XVI secolo gli agrumi erano diffusamente coltivati da Nervi alla regione di Nizza..
Il podere acquistato nel 1867 da Sir Thomas Hanbury comprendeva anche piantagioni di agrumi; nuove piante vennero introdotte negli anni successivi da vivai francesi, genovesi e siciliani: si costituì così una ricca collezione di antiche varietà da frutto e ornamentali, una delle più complete esistenti all’epoca.
Una parte dei frutti era destinata al consumo della famiglia; casse di limoni erano spedite in Inghilterra per il consumo domestico e per la vendita, come testimoniano i documenti di archivio.
Attualmente la collezione di agrumi dei Giardini Botanici Hanbury comprende 73 varietà di agrumi, ed è costituita da circa 300 piante coltivate in piena terra.
Queste piante sono tutte coltivate in modo sostenibile adottando il controllo biologico dei parassiti. Molti agrumi producono frutti con semi abbondanti e, quindi, non hanno buone qualità commerciali, tuttavia la conservazione di queste varietà è molto importante per il mantenimento della biodiversità in termini di profilo genetico, storico ed agronomico.
Trovate in allegato una scheda dettagliata sulla collezione di agrumi dei Giardini Botanici Hanbury.
VIDEO TUTORIAL ACQUERELLO BOTANICO – Prima lezione: Il LIMONE