Tenendo presente quanto già sopra espresso vi sono diversi motivi che giustificano l’aspetto inaridito di alcuni esemplari. Per esempio in estate alcune aloe sembrano accartocciarsi, ma questo avviene anche in natura. Il visitatore dovrebbe cogliere allora l’opportunità di apprezzare e approfondire le conoscenze sulle capacità di alcune piante a sopravvivere in climi molto aridi, mostrandosi poi nuovamente floride appena l’acqua torna ad essere disponibile.
Le condizioni estive dei GBH, non propriamente gradevoli, esistevano già ai tempi degli Hanbury, tanto che Thomas, il fondatore, chiudeva l’accesso alle visite onde non mostrare lo stato in cui esso versava durante il periodo di siccità.
Peraltro la maggior parte delle piante è abbastanza ben adattata a un clima con due periodi aridi (uno estivo più accentuato e uno invernale più breve). Infine l’acqua è una risorsa che tende a scarseggiare anche per l’uso potabile e un orientamento più ecosostenibile del giardinaggio è quello dello xeroscaping dove si privilegiano piante in grado di sopravvivere per caratteri intrinseci o adattamento alle ridotte disponibilità idriche. La scarsità di acqua condiziona peraltro anche la possibilità di assorbimento dei nutrienti minerali e nei GBH si limita l’uso di concimi a casi eccezionali.